Consideriamo le Sacre Scritture, Antico e Nuovo
Testamento, come la Regola fondamentale della Fede
Cristiana, nella quale troviamo la descrizione della
Rivelazione di Dio all’uomo, in Cristo suo Figlio, nello
Spirito Santo, attraverso il Suo popolo Israele.
Accettiamo e cerchiamo di applicare la tradizione degli
Apostoli e dei Padri della Chiesa primitiva
nell’interpretare la rivelazione scritturale. Accettiamo
questa tradizione in linea con la regola formulata da San
Vincenzo di Lerino, nel 5 ° secolo, che afferma che è
veramente cattolico “ciò che è stato creduto ovunque,
sempre e da tutti”. Basandoci su questa regola,
perseveriamo nel professare la fede della Chiesa
primitiva come formulata nei Credo e specificata dalle
decisioni unanimemente accettate dei Concili Ecumenici
tenuti nella Chiesa indivisa dei primi mille anni. La
nostra Chiesa si pone come Cattolica osservante nel
sostenere la Fede storica derivata in linea ininterrotta
dal tempo Apostolico, senza alcuna novità dottrinale.
L’azione di Dio nella storia dell’uomo attraverso il suo
popolo non è cessata con gli Apostoli ma continua e
sempre continuerà sino alla fine dei tempi. Come i primi
cristiani che vedevano la Chiesa come un organismo
vivente così noi, ci sentiamo chiamati ad essere Cristo
nel mondo di oggi, a parlare e vivere il suo amore, a
mostrare l’unità di Dio e dell’uomo in un mondo
frammentato, in una società idolatrica. È solo grazie al
Vangelo dell’amore di Gesù Cristo Nostro Signore che
siamo in grado di continuare a proclamare il Suo
messaggio di amore e di salvezza di fronte a tutte le
ostilità. Noi ci sentiamo inviati a portare il Vangelo, cioè
il ” lieto annuncio” di libertà in Cristo a tutti gli uomini;
come Gesù ci indica. Noi ci vediamo e concepiamo come
una giurisdizione all’interno della Chiesa Una, Santa,
Cattolica e Apostolica, stabilita da Nostro Signore sugli
Apostoli. Nell’anno 1145, Papa Eugenio III, concesse alla
Chiesa di Utrecht in Olanda il permesso di eleggere i
propri vescovi senza la necessità di un mandato papale.
Questo non separava dalla Chiesa, ma piuttosto
garantiva autonomia per diventare una parte autonoma
della Chiesa. Nel 1520, Papa Leone X, nella Bolla Papale
“Debitum Pastoralis”, confermò i nostri diritti di
autogoverno. Fu solo nel 1853, quando Papa Pio IX tentò
di cambiare il nostro status di autogoverno,
consacrando e installando una gerarchia rivale di
vescovi, per mezzo di azioni non canoniche; il popolo ci
diede il nome che portiamo oggi e divenne nota come la
“Vecchia Chiesa Cattolica Romana”. Ci siamo separati da
Roma a causa di azioni e pratiche politiche ingiuste del
tempo, e non per colpa nostra. Siamo dunque una
Chiesa indipendente, autonoma e autogovernata: con un
Metropolita, un Collegio dei Vescovi e un Consiglio
Presbiterale, cercando di fare Comunione con altre
Comunità ecclesiali simili alla nostra, ovunque Esse si
trovano, in tutto il mondo.